Un punto virgola tre (1,3…) di distacco. Ecco cosa è bastato a Laura Collett per intestarsi L’Agria Fei Eventing European Championship di Blenheim e chiudere il duello continentale 2025 con il collega tedesco Michael Jung.
Partendo dalla fine, il percorso di salto ostacoli di London 52 è stato estremamente ragionato, ponderato, calibrato e… praticamente perfetto. Anche nel prendersi quel leggerissimo fuori tempo – costato uno 0,4 – che comunque ha consentito alla Collett di non perdere il focus neppure per un secondo. Così come del resto era stato perfetto anche il loro cross. Bello, fluido, coraggioso, galoppato con energia e senza esitazione. Per chiudere nel secondo miglior tempo (l’unico senza aggravio è stato quello dell’austriaca Siegl) con 6 penalità che sommate all’ottimo dressage avevano portato il binomio in zona oro ancora prima della prova conclusiva.
Ma con un avversario diretto come Michael Jung non c’è mai nulla di scontato. Jung sbaglia poco, quasi niente. E infatti sugli errorabili di oggi ha esibito il suo abituale talento e firmato un magnifico netto. La differenza però arrivava dalla prova di campagna… Dove un ritardo costato al tedesco 10 punti aveva eroso del tutto il vantaggio assicurato in dressage. L’argento per questo binomio ci sta tutto e nell’occasione fa comunque il paio con l’oro a squadre che dopo il naufragio della Union Jack non ha più avuto insidie da temere.
A completare la terna del podio è arrivato l’ottimo Tom McEwen con il suo JL Dublin, un binomio che ha fatto della consistenza la chiave per l’accesso al bronzo. Terzo dopo il dressage, questo binomio ha conservato la posizione in cross con solo 6,8 di aggravio cronometrico. Per infine produrre il netto necessario a garantirsi il podio.

Due medaglie d’oro a squadre – una a Tokio e una proprio con London 52 a Parigi e un bronzo individuale (sempre a Parigi) – Laura Collett ha avuto una crisi di pianto praticamente incontenibile appena è smontata da cavallo dopo l’ultima prova. Gioia allo stato puro, condivisa con un team che ha lavorato con lei a questa medaglia, giorno dopo giorno con grande impegno. Gioia condivisa soprattutto con un cavallo con il quale macina risultati da diversi anni e nonostante ciò presenta una freschezza e una energia che danno solo l’idea dell’attenzione che viene spesa nella sua gestione. London 52, Holsteiner di 16 anni è il suo cavallo di punta dal 2019 e con quello di quest’anno è al suo terzo Campionato d’Europa.
Anche il sodalizio di Jung con FischerChipmunk FRH porta più o meno la stessa data e si svolge attraverso lo stesso ‘itinerario agonistico’. Solo che Chipmunk ha un anno in più ed è un Hannoveraner.
Jung ha più medaglie della Collett ma di sicuro il premio alla resilienza è dell’amazzone britannica che nel 2013, a causa di un grave incidente a cavallo, ha perso la vista da un occhio. Cosa che evidentemente non la limita in alcun modo visto la determinazione con la quale ha volato sopra il percorso del Capitano Phillips e vista le precisione con la quale ha trovato distanze perfette anche in salto ostacoli.
Tra il primo gradino del podio (27 punti negativi) e il primo binomio che non ne ha avuto accesso, il tedesco Calvin Böckmann con The Phantom of the Opera, ci sono 9,5 punti di scarto. Tutti addebitabili alla prova in rettangolo a sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, quanto il dressage faccia la differenza nell’evoluzione della gara.

Le squadre d’Europa
Forse più della competizione individuale, quella a squadre è stata ricchissima di colpi di scena, in larga parte assimilabili alla scomparsa all’orizzonte di un Team GBR che sul terreno amico di Blenheim Palace era dato per favorito. Due eliminazioni sulla carta impensabili, quella di Yasmin Ingham e Piggy March hanno fatto letteralmente disperdere le speranze britanniche e hanno aperto la porta a nuovi scenari. Tra i quali, quello che è stato più gradito al grande pubblico ha riguardato l’argento dell’Irlanda. Che nella sua storia, nonostante 3 ori, 4 argenti e 7 bronzi, dopo il 1995 non aveva più ‘toccato palla’.
Un gran bel ritorno quindi per una nazione nella quale l’eventing ha sicuramente radici molto profonde.
Per quanto riguarda il bronzo dell’Agria Fei Eventing European Championsh a squadre, la Francia conferma la posizione continentale del 2023 conquistata all’Haras du Pin seppur con formazione radicalmente diversa.
Ma naturalmente i riflettori sono tutti per l’oro alla Germania. Il team Composto da Libussa Lübbeke e Caramia 34, Malin Hansen-Hotopp e Carlitos Quidditch K, Jerome Robiné e Black Ice e Michale Jung con FischerChipmunk Frh ha governato dall’alto di un 124,9 conclusivo.
Senza clamori… però, come sempre sostenuta dalla colonna portante del magico Jung che ha trainato l’ottavo posto di Robiné, l’11 di Hansen-Hotopp e il 26esino di Libussa Lübbeke
L’Italia nella competizione a squadre incassa un niente di fatto con l’eliminazione di Arianna Schivo e il ritiro di Ugolotti. La nostra migliore performance individuale l’ha firmata la solita Vittoria Panizzon che si è attestata al 25esimo posto, seguita da Paolo Torlonia 27esimo e Pietro Pajolino 31esimo.
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