Susanna Bordone: simply the best

A Susanna Bordone il titolo italiano di completo 2022. Con il fido Impy, l’Apppuntato scelto dei Carabinieri si conferma… the best. L’intervista esclusiva

Susanna Bordone con Imperial van de Holtakkers ©Pratoni2022/Massimo Argenziano

Bologna, 17 maggio 2022 – Dopo essere stata best rider per il team azzurro alle Olipiadi di Tokyo, continua la serie positiva dell’appuntato scelto dei Carabinieri Susanna Bordone. Nel corso del test event dei Fei World Chammpionships dei Pratoni che ha ospitato anche i Campionati italiani di completo si è infatti laureata nuova Campionessa italiana assoluta 2022. Per lei è il quinto titolo nazionale (2004, 2005, 2006, 2011, 2022) che va ad arricchire la Club House del Team La Pista di Vairano, sua sede sportiva e storica location di concorsi internazionali.

L’amazzone lombarda ha portato a termine una gara davvero impegnativa (classifica estrapolata da quella del CICO4*-S tappa di FEI Nations Cup), che l’ha vista chiudere il dressage con un punteggio negativo di 33,5, prima di mettere a segno una bellissima prova nel cross country, senza errori agli ostacoli e con un piccolo sforamento sul tempo (34,3).

Susanna Bordone ha così commentato la sua bella vittoria.

«Sono molto felice. Avevo montato già Imperial ai Campionati di due anni fa (bronzo nel 2020 ndr), poi l’anno scorso ho saltato l’appuntamento tricolore per dare la precedenza alle Olimpiadi di Tokyo. Questa vittoria è una grande soddisfazione per me e il mio team. Il tracciato di cross country è davvero bellissimo e ha confermato l’ineguagliabile qualità dei terreni dei Pratoni del Vivaro. Se ai prossimi mondiali di settembre troveremo un percorso ovviamente differente, cavalli e cavalieri hanno avuto già l’opportunità di assaporare alcune delle difficoltà del prossimo appuntamento iridato».

Il podio del Campionato Italiano di Completo 2022, in ordine di classifica, Susanna Bordone, Emiliano Portale, Pietro Grandis – ©Massimo Argenziano

 

Lotta all’ultimo salto per le ulteriori due medaglie, quella d’argento e quella di bronzo. A conquistare il secondo gradino del podio alla fine è stato il campione uscente, il Sergente maggiore dell’Esercito Italiano, romano di nascita, Emiliano Portale. In sella ad Aracne dell’Esercito Italiano ha chiuso la sua gara con 43,5 punti negativi. Il Sergente maggiore è poi uscito dalla prova di cross-country con un netto, ma con una penalizzazione per il tempo, e ha quindi realizzato un percorso decisivo senza errori e nel tempo nell’ultima prova di salto. 43,5 il totale dei suoi punti negativi.

Sul terzo gradino del podio è salito Pietro Grandis, best rider della classifica provvisoria dopo il cross-country. In sella a Scuderia 1918 Future, Grandis è stato però severamente punito da una prova di salto ostacoli con tre errori. Che ha di fatto aggravato irrimediabilmente il computo negativo, portandolo a 44,5.

 

La campionessa racconta a Cavallo Magazine…

Susanna, è al quinto titolo Italiano. Non è stanca di vincere così tanto… 

«Cinque vittorie ma in 18 anni… È vero che ho avuto 8 anni di stop per i miei bambini… In effeti la prima è stata nel 2004… Un po’ di anni sono passati. E poi vincere fa sempre piacere. Il punto cruciale è cercare di fare sempre il meglio e quando il tuo meglio è comunque ‘meglio’ di quello degli altri, allora c’è più soddisfazione. Parlo ovviamente in generale. E poi c’è l’aspetto personale. Riuscire a fare del proprio meglio e superare quello che si è già riusciti a ottenere è una conquista personale».

Due battute sulla difficoltà della gara…

«Per quanto riguarda la mia gara, il dressage con Imperial è un lavoro complicato. Lavora bene ma è difficile di testa. È la sua peculiarità. Per quanto riguarda il cross, la difficoltà più tosta è stata la combinazione ostacolo numero 7, i due angoli. E poi la prima acqua, che non era affatto banale. La combinazione richiedeva una buona monta e cavalli anche un po’ esperti che riuscissero a leggere la richiesta velocemente. I due angoli erano a tre-quattro tempi, a 90° sotto le piante, dopo quasi due minuti di salita… Bisognava avere dei cavalli pronti a reagire velocemente. Quindi esperti».

Come ha vissuto la competizione?

«Un po’ come tutte le altre… Si arriva e si cerca di fare del proprio meglio. È chiaro che montando Impy, con il quale ho fatto anche le Olimpiadi e arrivando quindi da percorsi più complessi, c’è una certa sicurezza e tranquillità.  Allo stesso tempo si è però anche vittima delle proprie performance. Chiaro che quando si ha un certo trend di risultati si vorrebbe mantenere lo stesso livello o migliorarlo. Questo per dire che, alla fine, lo stress da performance c’è sempre».

Quali sono i progetti agonistici per l’immediato futuro?

«La prossima gara sarà già la settimana prossima, in Polonia. Sarò in gara con dei cavalli piuttosto inesperti a livello 4 stelle. Uno esordisce nel primo 4 lungo, l’altro è alla seconda esperienza sulla stessa gara. Poi porto anche un cavallo più esperto che però ho montato pochissime volte. Farò il 3 corto… Si va avanti e si continua insomma. Per quanto riguarda Imperial invece, il prossimo ingaggio sarà a luglio, ad Avanche».