L’ottava disciplina, una magia targata Fei

Il Paradaressage è considerata l’ottava disciplina equestre sotto l’egida Fei e la sua storia parla di grande sport e passione, di valori e agonismo puro. A Herning 2022 si celebra la sua confermata presenza mondiale

© FEI_Liz Gregg

Bologna, 3 agosto 2022 – Ogni disciplina equestre ha un momento, fissato nel tempo, in cui emerge. Non che non esistesse prima… Ma è quel momento in cui da pratica equestre – nel senso di sport praticato da qualcuno – assurge a un ruolo diverso. Diventa a sua volta il riferimento per chi la vuole praticare.

Questa magia, questo passaggio nodale, per quanto riguarda gli sport equestri paralimpici ha avuto luogo proprio in Danimarca. Il paese che ha dato i natali alla sua prima ignara protagonista.

Nel 1952, una persona con un impedimento fisico derivato dalla polio, fu portata in braccio sul gradino d’argento del podio olimpico di Helsinki (ne sarebbe seguito un altro a Melbourne), che aveva appena conquistato. Si trattava di Lis Hartel, una donna. Fu una delle più belle immagini che lo sport potesse offrire. Di più… Fu anche il momento in cui l’equitazione ‘para’ iniziò il proprio percorso.

Dopo essere stato terapia e riabilitazione, montare a cavallo per le persone diversamente abili diventò una vera occasione di sport agonistico e il dressage mostrò di essere la disciplina più adatta a questa diversa interpretazione.

Le prime competizioni internazionali di rilievo risalgono agli anni ’70, in Scandinavia e Gran Bretagna. Ma per l’entrata degli sport equestri nell’offerta del mondo paralimpico bisognerà attendere New York, nel 1984.

Il primo Campionato Mondiale di paradressage data 1987 e ancora una volta è il nord Europa a fare da apripista. Per la precisione la Svezia. Il riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Paralimpico Internazionale sarà sancito nel 1991

Saranno di nuovo gli Stati Uniti a tenere a battesimo l’ingresso della disciplina nell’olimpo a Cinque Cerchi, con Atlanta 1996.

Per altri 10 anni, fino al 2006, gli sport equestri paralimpici rimasero sotto ‘egida del Comitato Paralimpico Internazionale, per poi passare sotto l’egida della Fei e diventare a tutti gli effetti l’ottava disciplina rappresentata dalla Federazione Equestre Internazionale.

 

La paradressagista belga Michele George a Tokyo 2020 Photo Copyright © FEI/Liz Gregg
Para-dressage Olimpico
  • 1984 New York, USA – 12 gare, 6 paesi e 15 atleti (9 uomini e 6 donne)
  • 1996 Atlanta, USA – 9 gare, 16 paesi e 61 atleti (15 uomini e 46 donne)
  • 2000 Sydney, Australia – 9 gare, 24 paesi e 72 atleti (18 uomini e 54 donne)
  • 2004 Atene, Grecia – 9 gare, 20 paesi e 69 atleti (22 uomini and 47 donne)
  • 2008 Pechino, Cina – 11 gare, 28 paesi e 73 atleti (23 uomini e 50 donne)
  • 2012 Londra, UK – 11 gare, 27 paesi e 78 atleti (22 uomini e 56 donne)
  • 2016 Rio, Brasile – 11 gare, 29 paesi e 76 atleti (17 uomini e 59 donne)
  • 2020 (2021) Tokyo, Giappone – 11 gare, 78 atleti (16 uomini e 62 donne)
Curiosità di disciplina
  1. Atlanta 1996 ha visto 61 atleti provenienti da 16 Paesi competere per otto medaglie individuali e di squadra. La Gran Bretagna è stata in testa al medagliere con tre ori, due argenti e un bronzo, seguita da Stati Uniti e Norvegia. Da allora, i britannici hanno dominato il para-dressage planetario.
  2. Gli atleti non hanno montato i propri cavalli fino ai Giochi di Atene del 2004. Poiché questo sport si è sviluppato a partire dall’equitazione terapeutica, pochi concorrenti possedevano un cavallo proprio. Da qui la necessità di disporre di cavalli ‘in prestito’ che per i Giochi di Atlanta 1996 e Sydney 2000.
  3. Ci sono cinque gradi in questo sport, con i cavalieri divisi in base alla natura e all’entità del loro impedimento. Tutti gli atleti gareggiano insieme, compresi i disabili fisici e visivi, uomini e donne. Il livello di difficoltà della prova è relativo al grado assegnato.
  4. I gradi da I a III gareggiano nell’arena di dressage più piccola (20 m x 40 m), mentre i gradi IV e V gareggiano in quella più grande (20 m x 60 m), che corrisponde a quella utilizzata nelle gare di dressage olimpico. I binomi competono per due medaglie individuali per grado e per una medaglia complessiva di squadra.
  5. Ogni cavaliere esegue una prova, e le prove in gara sono tre. Le prove di squadra e individuali vedono i cavalieri eseguire una serie di movimenti prescritti, mentre nel freestyle i cavalieri possono coreografare le proprie routine, incorporando un numero prestabilito di movimenti “obbligatori”. I cavalieri di grado I eseguono le prove al passo. I cavalieri di grado II, al passo e trotto. I gradi III e superiori hanno passo, trotto e canter (nel il grado III il canter è previsto solo nel freestyle).
  6. I giudici osservano solo il movimento del cavallo, non quello del cavaliere. I giudici giudicano in base a criteri prestabiliti. Questi criteri riguardano il ritmo, l’elasticità, il contatto (tra cavallo e cavaliere), l’impulso (il flusso del movimento in avanti dai quarti posteriori del cavallo), la direzione e l’equilibrio del cavallo e del cavaliere. I giudici siedono in punti prestabiliti dell’arena e assegnano un punteggio di 10 ai movimenti prescritti che il cavallo compie durante la prova, che normalmente dura tra i quattro e i cinque minuti.
  7. Il norvegese Jens Lasse Dokkan è l’unico cavaliere ad aver partecipato a tutti i Giochi paralimpici da quando questo sport è stato introdotto.

    Il norvegese Jens-Lasse Dokkan e Aladdin ©FEI / Liz Gregg
  8. Per aiutare a gestire i propri impedimenti fisici, i cavalieri possono utilizzare un’ampia gamma di ausili compensativi, tra cui selle, redini, staffe e stivali adattati. I cavalieri ipovedenti possono anche avvalersi di un chiamante, ovvero di una persona che chiama le lettere di posizionamento dell’arena per aiutare il cavaliere a orientarsi.
  9. I cavalli di grado I-III possono essere supportati da un altro cavallo, detto “cavallo amico”. Il cavallo amico cammina fino all’arena con il cavallo in gara e poi rimane fuori dall’arena mentre questi compie la propria prova. Questo aiuta a mantenere il cavallo in gara più calmo e rilassato.

 

Il calendario Para a Herning2022

Mercoledì 10 agosto

  • 8,20-11,45      Individual Competitio Gr. IV
  • 12,05-14,30    Individual Competitio Gr. II
  • 15,20-18,20    Individual Competitio Gr. I

Giovedì 11 agosto

  • 13,50-16,50    Individual Competitio Gr. III
  • 13,50-16,50    Individual Competitio Gr. V

Venerdì 12 agosto

  • 10,50-14,20    Team Competition Gr. IV
  • 14,35-16,55    Team Competition Gr. II
  • 17,10-20,10    Team Competition Gr. I

Sabato 13 agosto

  • Classifica a squadre
  • 10,50-13,50    Team Competition Gr. III
  • 14,10-16,50    Team Competition Gr. V

Domenica 14 agosto

  • 8,50-13,15      Freestyle I
  •                         Freestyle II
  •                         Freestyle IV
  • 14,05- 17        Freestyle III
  •                         Freestyle V