Pasticcio alla Turca

Dall’agosto del 2020, non si ha più notizia di 100 cavalli, in un balletto di scarica-responsabilità tra Istambul e Dörtyol

Pasticcio turco
Missing: 100 cavalli scomparsi in un pasticcio burocratico

Bologna, 1 maggio 2021 – Non ce ne vogliano i cittadini del paese del quarto di luna con la stella, ma la storia dei 100 cavalli scomparsi, ha tutto il sapore di un gran pasticcio e, per di più, mal riuscito.

Un pasticcio così complesso e nebuloso che a oggi, non sappiamo neppure se stiamo parlando di 100 o di 50 cavalli.

Tutto parte dalla Municipalità di Istambul che, in ottemperanza delle leggi, tempo fa ha acquisito 117 cavalli impiegati in diverse località nel traino delle carrozzine, dopo che queste erano state vietate.

Sostituiti dai veicoli elettrici, ai cavalli che fino ad allora avevano lavorato in pessime condizioni sulle strade, doveva toccare una ‘pensione’ decente. Con cure e dignità.

La municipalità di Istambul si era assunta l’onere di recuperare i cavalli, curarli e custodirli in centri. Il tutto sotto l’egida di un protocollo firmato dalle autorità e da chi avrebbe preso in custodia gli animali.

L’idea era risarcire i vetturini turchi e mettere in sicurezza i cavalli. Che tutto sommato non sarebbe suonata così male…

 

I cavalli persi

…Però… C’è sempre un però. Secondo quanto riporta la stampa turca, che sulla questione da molti mesi sta sollevando un vero scandalo, a un certo punto la Municipalità di Istambul si è persa 50 dei 100 cavalli che aveva in custodia. O, secondo quanto affermano le autorità della stessa, se li sono persi coloro a cui erano stati inviati.

Come riportano i documenti esibiti a Istambul, il comune di Dörtyol, nella regione dell’Hatay, aveva fatto regolare richiesta di avere 12 cavalli da dare in adozione. E siccome la richiesta era stata ingente, da 12 i cavalli erano passati a 100.

Spediti, riportano le autorità, in due lotti da 50 cavalli ciascuno, nell’agosto del 2020. Sempre secondo fonti governative, nel rispetto e nell’osservanza dei protoclli, con massima attenzione al benessere animale.

I cavalli erano stati visitati, microchippati e identificati prima della partenza dagli addetti del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste turco.

Il sindaco di Dörtyol, Fadıl Keskin, ha firmato la ‘bolla di consegna’ di un lotto, mentre Ferhat Erkin, ufficiale del comune di Dörtyol ha firmato l’altra.

Il che, secondo la Municipalità di Istambul segna il perimetro delle responsabilità burocratiche.

Peccato che il pasticcio, o meglio, il problema vero sia un altro. Dove sono i 100 cavalli?

Secondo gli investigatori, i cavalli che avrebbero dovuto essere impiegati a Dörtyol per scopi turistici leggeri, sono di fatto stati ‘spartiti’ tra amici e conoscenti.

Forse a causa del crollo del turismo a causa della pandemia?

Gli inquirenti hanno ipotizzato ciò. Anche se francamente pare difficile credere che azioni di così buon cuore siano passate sotto traccia.

Soprattutto perché non si tratta di uno o due cavalli… 100 sono tanti.