Horse: tutta la storia di Lexington, il cavallo…

La storia affascinante di quasi 175 anni fa, a lungo dimenticata, del più famoso Purosangue statunitense. Riportata alla ribalta in un nuovo libro del Pulitzer Geraldine Brooks

Bologna, 29 luglio 2022 – Chiamato prima Darley e poi Lexington, la storia del figlio di Boston inizia nel 1850. Stallone di maggior successo della seconda metà del XIX secolo, Lexington per 16 volte fu il primo padre del Nord America.

Era in parte di proprietà di un ex schiavo… Fu venduto. Divenne cieco. E il suo scheletro, un tempo esposto al Museo Nazionale di Storia Americana, fu trovato decenni dopo che languiva in una soffitta.

È questa la storia ordita dal premio Pulitzer Geraldine Brooks. Che ha intrecciato con cura gli elementi raffinati di una vicenda romanzata intorno a fatti reali e noti. Quelli della vita di Lexington, il Purosangue tra i più famosi al mondo.

Lexington corse in un’epoca in cui – nel nostro immaginario – ogni scena è in bianco e nero. Come in un vecchio film.

Eppure, tutti i fatti che attengono direttamente alla sua storia sono veri.

Un ritratto di Lexington di Thomas J. Scott che risale circa al 1857 (Smithsonian American Art Museum)

 

La carriera e l’epoca in cui Lexington visse. La sua riscoperta a opera di un importante artista americano negli anni Cinquanta. Gli scienziati che oggi studiano il suo scheletro per scoprire i segreti del suo successo…

Sorprendentemente, a circa 135 anni dalla sua morte, gli studiosi hanno scoperto perfino perché Lexington diventò cieco.

E nel parlare di Lexington, il grande campione, la scrittrice australiana accende un riflettore sugli altri protagonisti dello sport dei re a metà del XIX secolo. Quando il mondo dei Purosangue negli States contava principalmente sulla forza lavoro di afro-americani ex schiavi (o ancora tali).

Il primo allenatore di Lexington, Harry Lewis, fu uno dei migliori dell’epoca. Il dominio degli afro-americani continuò fino all’inizio del 1900. E pensare che – ricorda la storia – dopo il 1921 non ci furono cavalieri neri nel Kentucky Derby fino al 2000…

Lexington, l’eroe cieco di Woodburn, fu ritirato dalle corse nel 1855, a cinque anni. E visse fino a 25 anni. In totale, Lexington generò 236 vincitori. La borsa complessiva guadagnata in carriera da questa straordinaria linea è stata di 1.159.321 dollari.

La sua linea di genealogica guadagnò lustro soprattutto grazie a Norfolk, il figlio imbattuto. Ma si estinse nel 1981. La sua influenza sui pedigree dei moderni Purosangue viaggia ancora oggi solo attraverso le linee materne.

 

Horse di Geraldine Brooks è pubblicato da Hachette ed è reperibile, al momento in inglese, anche su Amazon