C’è stato un tempo in cui ai cavalli veniva tributato un rispetto enorme. E perfino un ruolo sociale molto rilevante… Non che fossero tempi migliori dei nostri, intendiamoci… Però, nel rapporto quasi esclusivamente utilitaristico tra uomo e cavallo vigeva un certo equilibrio.
L’uomo consentiva la vita del cavallo e il cavallo quella dell’uomo. Spesso in guerra.
È il caso dei Traci, popolo indoeuropeo di cui si inizia a parlare durante la prima Età del Bronzo. Durante le guerre macedoni, i Traci entrarono in conflitto con la Repubblica Romana e furono annessi come ‘stato cliente’ di Roma.
I Traci prestavano spesso servizio nelle forze ausiliarie romane e si misero in evidenza soprattutto nei reparti di cavalleria, dove primeggiavano.
A testimonianza dell’importanza dei cavalli nella società trace, era usanza ricorrente seppellire il cavallo insieme al proprio cavaliere.
Ed è proprio una di queste sepolture che, in maniera del tutto fortuita, è venuta alla luce nella regione bulgara di Topolovgrad.
Nei pressi del villaggio di Kapitan Petko Voivoda durante i lavori di posa di un nuovo cavo elettrico gli operai si sono imbattuti in una sepoltura che è subito stata presa in carico dall’Accademia bulgara delle Scienze. Gli scavi hanno rivelato infatti un tumulo funerario ben conservato, risalente al II secolo a.C.. Al suo interno un guerriero di alto rango o un funzionario.
I resti dell’uomo, stimato tra i 30 e 40 anni, erano accanto a quelli del suo cavallo che, a testimonianza dell’importanza tributatagli, è stato ritrovato adornato con medaglioni d’oro, argento e bronzo decorati con ceselli che ripropongono scene mitologiche.
«Questo è il secondo anno consecutivo che il territorio intorno a Kapitan Petko Voivoda rivela straordinari tesori archeologici», ha affermato un rappresentante dell’Accademia delle Scienze bulgara. «Gli scavi in corso non solo stanno arricchendo la nostra comprensione della cultura tracia, ma stanno anche sollevando nuove domande sull’intersezione tra le tradizioni locali e l’influenza romana».
E, pensate, il cavallo era già testimone fedele di tutto ciò…