Fieracavalli 2021: le donne nell’equitazione non hanno bisogno di quote rosa

Nel mondo equestre le donne si fanno spazio da sole, merito delle competizioni basate sulla parità di genere che rendono questo settore tra i più inclusivi del panorama sportivo

Donne ed equitazione: un binomio che non ha bisogno di quote rosa - Foto Ennevi_FiereVerona

Verona, 13 novembre 2021 – Nel mondo equestre le donne si fanno spazio da sole, merito delle competizioni basate sulla parità di genere che rendono questo settore tra i più inclusivi del panorama sportivo.

E lo testimonia non solo l’altissima percentuale di tesserate FISE (la proporzione donne e uomini è 70/30) ma anche l’imponente presenza femminile a Fieracavalli: nei campi garanelle segreterie organizzative, nelle giurie, nell’organizzazione di eventi, nel management, nella comunicazione fino alla corposa rappresentanza nelle forze armate a cavallo.

Ma l’impegno e l’ambizione del settore è quella di far sì che siano sempre più numerose le donne che occupano i più importanti ruoli dirigenziali.

Nasce con questo intento Fearless Girls, il progetto dedicato alle donne degli sport equestri organizzata da FISE in collaborazione con la “Scuola dello Sport” di Sport e Salute SpA e raccontato dalle 22 partecipanti proprio in occasione di Fieracavalli. L’iniziativa punta a formare e incentivare le donne – che costituiscono il 70% dei tesserati FISE nel 2021 – per rivestire posizioni apicali nelle organizzazioni sportive. «Il progetto è un inno alle donne che non hanno e non devono avere paura di ricoprire sia i ruoli dirigenziali nell’ambito del settore equestre sia altri ruoli primari di impegno politico o nella società» commenta la Vicepresidente FISE Grazia Basano Rebagliati.

Marta Tagliaferri, CEO di Scuderia 1918, è una di quelle che ha raggiunto l’obiettivo «Il mondo equestre accetta e accoglie le donne molto più facilmente di altri come, per esempio, quello della finanzia dal quale provengo.»

È proprio l’orgoglio italiano Susanna Bordone, atleta olimpionica di completo, che sottolinea la grande capacità inclusiva del suo settore: «L’equitazione è l’unico sport olimpico dove uomini e donne gareggiano per conquistare il loro posto all’interno della medesima classifica».

Nessuna differenza di genere quindi quando si monta in sella, conta soltanto la sinergia del binomio.

Anche nelle discipline spagnole, notoriamente appannaggio maschile, emergono le abilità femminili.

Ne è un esempio Clizia Moffa, amazzone che racconta di aver trovato nella sua grazia e nella sua tecnica il segreto per scalare le vette delle classifiche, lavorando con costanza, senza creare guerre di forza con i propri cavalli.

Se è vero, dunque, che alle donne viene attribuita una maggiore sensibilità, è proprio questa a rivelarsi la carta vincente in un settore dove la sintonia con il compagno di squadra è ciò che fa la differenza.