Le tradizioni si tramandano da una generazione all’altra, e in casa Giona evidentemente hanno un certo talento in questa specialità: Alex e i suoi fratelli, i loro figli, figlie e nipoti sono uniti da una spettacolare capacità scenica.
Diego Giona è uno degli esempi: e nel Gala d’Oro della 127° Fieracavalli, Bellezza, il suo numero di posta ungherese con 6 cavalli in mano, e altri 4 in libertà è da applausi a scena aperta.
Perché è difficile e complicato tecnicamente, e richiede una bella dose di coraggio a portarlo in scena oltre alla capacità, alla sensibilità, alla velocità di decisione che sono gli ingredienti base che lo compongono.
Ma dentro la bellezza dello show c’è di più: e come spesso accade, sono proprio gli imprevisti a rendere più interessante la prestazione artistica.
Il numero di Diego prevede una serie di salti, l’organizzazione del campo è meticolosa, militare.
Gli aiutanti di nero vestiti – mezza famiglia presente, così a occhio – sono impeccabili, veloci, puntuali e precisi, alla velocità con cui si esibisce Diego non c’è spazio per gli errori.
Eppure qualcosa che non va come dovrebbe è sempre possibile: ad esempio un paio di cavalli in libertà che non stanno al loro posto, rompono file e gerarchie e se ne vanno avanti invece che dietro i quattro della posta.
Diego non fa una piega: ferma in un attimo tutti i cavalli riprendendoli alla voce, torna indietro di un passo, semplifica il numero, ritorna solo con le tre pariglie alle redini.
Ma poi riporta in campo e in formazione prima due, poi tutti e quattro i ‘liberi’: ritrova quel filo del pensiero che li unisce agli altri, ricompatta il gruppo e torna sui salti.
Incrociando i cavalli, facendoli appoggiare a destra e a sinistra con la forza del pensiero – o con quella del coraggio, che ce ne vuole a riprovare certi equilibri al galoppo, davanti al pubblico, senza rete.
Quando succedono queste cose ci si rende conto della fiducia che hanno gli artisti nella loro routine, nella capacità di ritrovare il feeling giusto con i loro cavalli e nella forza di quel legame che li unisce.
























