Monumento equestre: Tornado, fatto con amore

Andrea Rossi ha raccolto vecchi pezzi di ferro, li ha saldati insieme e ha realizzato Tornado, una statua di 400 kg dedicata a un cavallo vero: Bernardo da Monteforno, quello della sua fidanzata Veronica

Tornado, di Andrea Rossi
Pesaro, 7 aprile 2021 – Quello che ti fa  fare l’amore è sempre speciale, in tutti i campi.

Anche in quello artistico: basta guardare Tornado, la statua che Andrea Rossi ha creato assemblando “briciaccoli”, cioè cianfrusaglie.

Ovviamente metalliche visto che Andrea le salda tra loro: da diversi anni si dedica a questo hobby, ma questa volta ha voluto fare qualcosa di particolarmente impegnativo, e dobbiamo dire che ci è riuscito in pieno.

Tornado è bellissimo, riesce a trasmettere l’idea di potenza in movimento di un cavallo vero.

Perché è davvero ispirato a un cavallo reale, Bernardo da Monteforno, quello della sua fidanzata Veronica Pazzaglia.

Andrea ha impiegato circa 3 mesi per realizzare questa grande scultura, che pesa sui 400 kg ed è alta 170 cm: al garrese, ovviamente.

Per i suoi lavori Rossi cerca pezzi di metallo di ogni genere, dalle chiavi inglesi ai vecchi attrezzi agricoli inutilizzati o rotti: perché nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

Le sue opere ormai sono diventate piuttosto note nella zona, Andrea Rossi le ha esposte in diverse occasioni e sono abitualmente ospitate alla Associazione P.a.r.c.o. Piobbico.

Una cosa che ci ha particolarmente toccati? il ringraziamento che Andrea ha fatto allo sconosciuto che gli ha lasciato fuori dalla porta del suo negozio una cassettina di plastica piena di (cosiddetti) ferri vecchi.

Pensare a qualcuno che vede i lavori di Andrea, li apprezza, si ricorda di avere qualcosa che può essergli utile e glielo porta con un po’ di timidezza, senza farsi nemmeno vedere è bello.

Ed è bello anche che un ragazzo della sua età sia così felice di averli trovati: due zappe e un piccone  hanno così assunto un valore che nemmeno da nuovi si sarebbero mai sognati.

Buon lavoro Andrea, continua così.

Aggiornamento – ci dicono che Bernardo da Monforno è un cavallo del Catria: e ci piace moltissimo saperlo!
Vi mettiamo qui in calce anche l’intervista che il collega Amedeo Pisciolini ha fatto ad Andrea Rossi su Il Resto del Carlino di Pesaro.

Voleva fare alla fidanzata un regalo insolito, unico: visto il risultato non si può negare che ci sia riuscito. Andrea Rossi, 26 anni di Piobbico è solito accompagnare Veronica, con la quale condivide affetti e hobby, ad accudire al cavallo di lei. Giorno dopo giorno gli è balenata l’idea di costruirne uno, delle stesse dimensioni, interamente in ferro. “Veronica è stata molto contenta – racconta Andrea – mi sono ispirato al suo cavallo vero: Bernardo da Monteforno e me lo ha prestato per le varie misurazioni; dopo quattro mesi di lavoro sono riuscito a finirlo, l’ho chiamato Tornado, pesa 400 chilogrammi e al garrese è di circa 170 centimetri”.

Come ha recuperato il materiale?

“Da rottami agricoli, nello specifico da vari amici che se ne disfacevano e meccanici della zona. Ho assemblato parti meccaniche di trattori, piccola utensileria come chiavi, ma anche utensili legati all’agricoltura: vanghe, zappe, pale e forconi. Il tutto unito e mescolato per dar vita ad un pezzo unico e suggestivo”.

Ha trovato riscontri positivi da chi ha potuto vederlo?

“Sì a parte la mia fidanzata, chi l’ha visto ha fatto tanti apprezzamenti”.

La sua passione di assemblare elementi e dar vita a figure vere e proprie, quando è nata?

“Da bambino. Inizialmente si trattava di semplici disegni, per poi crescere assieme a me e diventare qualcosa di più grande. Dalle piccole creazioni che avete potuto toccare con mano alla mostra “Neronart“ di Piobbico, tra luglio e settembre dello scorso anno, sono passato a qualcosa di sempre più grande, fino ad arrivare oggi con questo imponente cavallo, Tornado. Le mie creazioni prendono il nome di “briciaccoli“, termine del nostro dialetto piobbichese che sta ad indicare in modo generico delle cianfrusaglie a cui non si darebbe tanta importanza; ecco il mio intento è quello di dare valore e soprattutto creare qualcosa di innovativo da pezzi meccanici e di vario tipo (comunque tutti metallici), per dare nuova vita ad essi e crearne sculture di vario genere, portandoli ad avere nuova vita in forma artistica”.

E’ un hobby gratificante?

“Molto, alla fine questo hobby che svolgo nel poco tempo libero che ho a disposizione è veramente gratificante. Sono pur sempre cresciuto da una famiglia che mi ha sempre insegnato tanto, anche su quello che riguarda il lavoro e l’utilizzo dei vari utensili e voglio ringraziare soprattutto loro che mi hanno sempre supportato in qualsiasi progetto mi vagasse per la mente”.

I suoi lavori dove sono?

“Per chi volesse vedere dal vivo tutte le varie sculture dalle più grandi alle più piccole basta recarsi alla nostra Associazione P.a.r.c.o. Piobbico“.