Giampiero Garofalo: ecco il campione d’Italia

Parla il vincitore della medaglia d’oro tricolore 2023 a Cervia sabato scorso, un successo ottenuto in sella a un cavallo del quale il cavaliere azzurro ha valorizzato magnifiche qualità

Giampiero Garofalo e Max van Lentz Schrans in gara a Cervia durante il Campionato d'Italia che li ha visti vincitori della medaglia d'oro (ph. UM)

Bologna, lunedì 24 aprile 2023 – Giampiero Garofalo, 28 anni, è il nuovo campione d’Italia di salto ostacoli. Fratello minore di Antonio (classe 1990) che in sella a Conquestador compone da almeno due anni uno dei più forti binomi del salto ostacoli azzurro. Papà Paolo (nato nel 1959) è l’uomo che ha formato i due fratelli come cavalieri, a sua volta cavaliere di grande talento nel periodo della sua giovinezza: anche di grande agonismo, molto difficile da battere sul cronometro nelle gare di velocità (oggi dice con compiaciuta – giustamente – e orgogliosa ironia: «Un giorno mi sono trovato in concorso con i miei figli: pensavo di essere stato veloce, però mi hanno superato tutti e due… Come sia stato possibile non me lo spiego proprio!»).

Giampiero a Cervia lo scorso fine settimana ha affrontato il primo Campionato d’Italia seniores della sua vita. Il primo… e ha vinto la medaglia d’oro! Impresa riuscita in sella a un cavallo che nell’insieme dei tre percorsi (quello della prova di velocità venerdì 21 aprile e i due della seconda prova sabato 22) non ha fatto cadere una sola barriera: Max van Lentz Schrans, baio belga nato nel 2012 da Untouched x Thunder van de Zuuthoeve.

«Max lo monto esattamente dal primo giorno di marzo del 2022», racconta Giampiero Garofalo. «Non aveva mai fatto concorsi internazionali, solo gare nazionali montato dal cavaliere del suo proprietario. Il proprietario di Max si chiama Jan Dams e ha un allevamento in Belgio».

Un cavallo che quindi potrà rimanere sotto la sua sella?

«Eh, non lo so. Max è in vendita, lo è sempre stato fin dal principio, e si sa come vanno queste cose… ».

Che sensazione le ha dato vincere il Campionato d’Italia con lui?

«Beh, devo dire che è stata una vittoria sorprendente… Prima di tutto perché si è trattato del primo campionato assoluto della mia vita, poi perché in realtà il mio cavallo numero uno è Gaspahr. Però lui alla fine di agosto dello scorso anno ha avuto un piccolo infortunio, così Max si è trovato nel ruolo del numero uno: gli manca un po’ di esperienza, ma il suo potenziale è enorme. L’idea iniziale era quella di affrontare questo campionato come momento di esperienza per lui: e devo dire che ha saltato meravigliosamente bene».

Se Max non sarà venduto subito lei avrà due cavalli molto importanti per affrontare il prossimo Csio di Roma, quindi…

«Direi proprio di sì. Poi dietro di loro ci sono due cavalli di Rolf Morssinkhof, il proprietario della scuderia in cui mi trovo adesso, due soggetti giovani che devono fare esperienza ma di ottimo livello. Anche il cavallo che monterò in Coppa delle Nazioni a Gorla nello Csio a tre stelle di questo prossimo fine settimana è suo: un soggetto in cui credo molto, già lo scorso anno a 8 anni ha vinto un Gran Premio a Kronenberg. Sono tutti cavalli interessanti, relativamente giovani, devono fare esperienza, molto promettenti».

E anche loro sono cavalli in vendita?

«Eh sì, certo… Del resto il mio compito è questo: non ho la possibilità di comperare cavalli quindi faccio il mio lavoro, quando i cavalli li ho cerco di dare il massimo, poi quando vengono venduti ricomincio da zero. Il meccanismo funziona così».

Lei fino a qualche tempo fa lavorava in Belgio per il commerciante e cavaliere belga Karel Cox…

«Sì, sono stato con lui per un anno poi ho voluto mettermi in gioco in prima persona. Mi sono spostato nella struttura di Rolf Morssinkhof, la Morssinkhof Stables, che si trova a Lommel, in Belgio ma sul confine con l’Olanda. Lì mi ha raggiunto dopo sei mesi anche la mia compagna Lisa (Lisa Nooren, figlia del grande trainer olandese Henk Nooren, n.d.r.) e abbiamo in gestione insieme una scuderia, collaboriamo con i proprietari».

Henk Nooren quindi rimane il suo tecnico di riferimento?

«Sì, certo, almeno una volta al mese viene a seguirmi».

A Cervia in gara c’era anche suo fratello Antonio: è bello averlo come… avversario?

«È bello stare insieme e fare insieme queste grandi gare… Poi c’erano anche i nostri genitori, mamma e papà… bellissimo. Bellissimo anche perché in gara c’erano quasi tutti i migliori cavalieri italiani: la forza degli avversari non mi intimidisce, anzi, mi carica e mi motiva al massimo».

Quindi grandi emozioni…

«Sì, e proprio per questo voglio ringraziare davvero tutti: Jan Dams che è il proprietario di Max, Paul Hendrix che è il proprietario di Gaspahr, Rolf Morssinkhof che è il proprietario della scuderia e anche del cavallo che monterò a Gorla tra qualche giorno. E poi la Young Riders Academy che mi ha sempre seguito e sostenuto, e naturalmente l’Aeronautica Militare della quale vesto con orgoglio e gioia l’uniforme. Poi un ringraziamento particolare alla mia famiglia: senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato possibile… ».