Marco Cavallo blu e la sua storia

Un simbolo di libertà e una richiesta potente di attenzione e umanità: questo è Marco Cavallo, blu come il cielo senza confini né cancelli

Marco Cavallo, a Modena - foto per gentile concessione di 24Modena
Modena, 6 maggio 2021 – Lo vedi quando passi sull’autostrada del Sole a Modena, chi proviene da Bologna lo trova alla propria destra.

E’ un bellissimo, gigantesco cavallo blu dipinto sulla facciata di quella che un tempo era una casa colonica, ora inglobata nell’immediata periferia modenese.

Non capivo come mai lì ci fosse quel cavallo blu: quale era l’idea che c’era dietro i colori dello street artist che aveva dipinto quel murales così potente?

Perché di questo si tratta, di un cavallo potente che sgroppa e galoppa via da qualche parte, è evidentissimo anche passando in macchina a 100 all’ora e buttandoci su gli occhi al volo.

Così un giorno mi sono stancata di immaginarmi cose e ho cercato di capire chi fosse, quel cavallo blu, e cosa ci facesse su quel muro.

Risultato della curiosità: ho scoperto che quella casa è la sede dell’associazione Insieme a noi, che riunisce pazienti psichiatrici e i loro familiari.

E che il cavallo blu è un simbolo e ha anche nome e cognome: Marco Cavallo, per l’appunto.

E che Marco Cavallo è nato nel 1973 nel manicomio di Trieste: fu voluto fortemente da Franco Basaglia, lo psichiatra allora direttore dell’Istituto, e che ricordiamo tutti per la sua legge che aprì la strada ad un diverso modo di affrontare la malattia psichiatrica.

Nacque di legno e cartapesta Marco Cavallo, realizzato dalle idee e dalle mani di artisti e medici con l’aiuto dei giovani pazienti allora rinchiusi nel manicomio di Trieste.

L’idea e il progetto erano di Vittorio Basaglia, cugino di Franco e artista: Marco Cavallo voleva rappresentare il simbolo della fine dell’isolamento dei malati mentali, un cavallo di Troia al contrario che portasse fuori dai quei muri la voglia di libertà e vita e umanità di chi ci era costretto dentro.

E quel cavallo non era solo un’idea astratta: al manicomio di Trieste tutti conoscevano il cavallo del carretto che portava la biancheria da lavare.

Quel cavallo, libero di uscire e rientrare dal manicomio, divenne un simbolo per chi non poteva farlo ed era rinchiuso dentro.

Domani 7 maggio 2021 a Fucecchio rinascerà ancora un Marco Cavallo.

Lo realizzeranno ragazzi e ragazze autistici e disabili intellettivi assieme all’artista Antonio Massarutto   presso la sede della Cooperativa degli “Ortolani Coraggiosi” in Via Cavasonno, loc. San Pierino.

Verrà portato a Fucecchio anche il primo Marco Cavallo, a far compagnia al nuovo.

Perché lo sappiamo, i cavalli amano la compagnia dei loro simili e non solo: sante bestie, da cui abbiamo tanto da imparare.

La notizia di Fucecchio l’abbiamo presa da qui, Arezzo Notizie e qui potete trovare il sito dell’Associazione Insieme a noi.

Grazie a 24 Emilia che ci ha concesso l’uso della fotografia di Marco Cavallo modenese.

Ma ci rimane ancora una curiosità: chi è l’artista del Marco Cavallo di Modena?

Piacerebbe saperlo, perché ha rappresentato così bene l’idea di una voglia di libertà decisa, animosa, non passiva.