Latina è una città di fondazione, nata nel 1932 dalla bonifica dell’Agro Pontino che era feudo dei Caetani: sino al 1944 si chiamava Littoria, il batterio della malaria portato dalle zanzare Anopheles qui faceva stragi sino agli anni ’30.
Ebbene, ora le zanzare tornano a far paura da queste parti: per la precisione quelle del genere Culex, portatrici del virus West Nile.
Nei giorni scorsi a Latina è deceduta una donna di 82 anni, e sono seguiti altri 6 casi nella stessa provincia.
Regione Lazio si è attivata creando una cabina di regia che ha dato il via a una serie di misure di prevenzione: il Ministero della Salute ha assicurato monitoraggio costante della situazione.
La signora deceduta aveva altre patologie in atto, due dei casi con manifestazioni neurologiche gravi adesso in cura (due uomini di 63 e 72 anni) sono ricoverati in condizioni critiche per lo stesso motivo.
Sembra sia morto anche un cavallo nella stessa zona.
Rafforzata l’attività di sorveglianza dalla regione: “…allertati medici di famiglia, pediatri, pronto soccorso e veterinari, e sono stati attivati interventi di disinfestazione mirati nei focolai larvali di zanzara Culex pipiens (entro un raggio di 200 metri dai luoghi di sospetta circolazione virale). Prevista anche un’attività straordinaria di sorveglianza sierologica negli allevamenti situati intorno ai focolai sospetti o confermati. I Comuni si sono già attivati per le attività supplementari di bonifica ambientale. Inoltre, si raccomanda a tutti i medici della Regione di porre la massima attenzione alla diagnosi di casi invasivi neurologici da virus West Nile. La maggior parte delle persone infette non mostra sintomi, ma l’infezione si manifesta in modo grave in circa l’1% dei casi”.
«La situazione è da tenere sotto controllo – ha detto all’ANSA l’infettivologo Massimo Andreoni – e non è una buona notizia che si siano registrati i primi casi anche nel Lazio. Questo dimostra un’ulteriore diffusione della malattia, che ormai in varie regioni italiane è endemica già da anni ed è trasmessa dalla comune zanzara Culex presente anche nel nostro Paese».
Continua Andreoni: «Il punto è che questa infezione si sta diffondendo sempre di più e questo comporta due considerazioni: da un lato, pesa il clima che si sta tropicalizzando e si adatta sempre meglio alla circolazione di questa e altre zanzare, dall’altro lato diventa fondamentale che i medici siano maggiormente in grado di diagnosticare questa malattia imparando a conoscerla».
La West Nile, sottolinea inoltre Andreoni, «può colpire a tutte le età, ma certamente se il virus infetta anziani e soggetti immunodepressi la malattia può avere un decorso grave con forme neuroinvasive».
Al 16 luglio 2025 dati forniti dall’Istituto superiore di Sanità erano di 5 casi confermati nell’uomo, di cui 4 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (1 Piemonte, 1 Emilia-Romagna, 2 Lazio).
Ricordiamo che anche gli equini sono a rischio West Nile Virus: è stata proprio la sorveglianza veterinaria su di loro, insieme a zanzare ed uccelli, a confermare che il virus sta circolando in Veneto, Piemonte, Sardegna, Emilia-Romagna e Lombardia – oltre che in Lazio.
Non essendo disponnibili vaccini e terapie specifiche per a West Nile, è molto importante adottare tutte le possibili misure preventive per evitare la proliferaizne delle zanzare, e il conseguente (pungente) contatto con loro: uso di repellenti, zanzariere alle finestre, svuotare di frequente i vasi di fiori o contenitori con acqua stagnante.
Non c’è bisogno dei (bellissimi) disegni di Duilio Cambellotti per associare il ‘Ritorno del Buttero‘ al ritorno del pericolo rappresentato dalle zanzare: malaria o West Nile Virus che sia, dobbiamo tornare a imparare a fare attenzione, poteggerci e prevenire le occasioni di pericolo.
E magari facciamolo un pensierino alle migliaia di persone che, giusto un secolo fa, cambiarono la faccia anche di questa terra a forza di carriole e braccia.