Recentemente lo hanno pubblicamente ammesso rappresentanti importanti dell’intellighenzia italiana: costruire degli enormi quartieri ‘ai margini’, tra gli Anni 60 e 70, è stato un grave errore. Scampia, Quarto Oggiaro, Caivano, Librino… Tutti luoghi in cui il riscatto sociale è inversamente proporzionale al degrado culturale. Dove diventa molto difficile fare la differenza.
A Librino, quartiere etneo, ci sta provando da tempo e con buoni risultati il maestro Antonio Presti con la sua fondazione che si occupa di far nuovamente apprezzare il bello (e anche il buono) a chi ha avuto troppo spesso solo esempi poco sostenibili.
Ed è in questo contesto che arrivano i cavalli…
Non quelli dei fatti di cronaca, bensì quelli che si stanno diffondendo come simboli di arte e cielo aperto per tutto il quartiere.
Dopo le opere della fotografa polacca Monika Bulaj – Cavalli Eretici – apparse su teli 9 x 6 a maggio, ieri è toccato ai cavalli di Filippo Messina portare il proprio messaggio positivo fin sulla Porta dei Sogni, un’installazione di 3000 formelle in terracotta impastate e realizzate dalle mamme e dai bambini del quartiere, dove ogni opera diventa un gesto d’amore collettivo, una traccia che appartiene a tutti e che si rivolge alla collettività con un caleidoscopio di messaggi.
Le formelle, collocate lungo la grande fascia blu di viale Nitta, compongono un racconto corale: un muro che non divide ma unisce, un segno che restituisce dignità e speranza.
I sogni e i messaggi dei bambini si intrecciano con i cavalli scolpiti da Filippo Messina nel bassorilievo “Cavalli nel vento“, che scorre lungo il muraglione.

«Con Cavalli nel vento – ha spiegato Messina – ho voluto trasformare un muro in un varco di speranza. I cento cavalli in corsa rappresentano il coraggio e la forza di chi non smette di credere nel proprio futuro».
All’inaugurazione di ieri della Porta dei Sogni, una festa di sogni, arte e comunità hanno partecipato tremila bambini delle scuole, con le mamme, i docenti. Tutto il quartiere si è stretto attorno al maestro Antonio Presti per l’inaugurazione delle nuove opere, nell’ambito della Triennale della Contemporaneità promossa dalla Regione Siciliana, in collaborazione con il fondo di beneficenza della banca Intesa Sanpaolo.
Il messaggio è rivoluzionario: Librino non è più periferia. È diventato un cuore pulsante di arte e comunità. I cavalli, adesso, anche qui hanno una nuova dignità.
Del resto, come ama ripetere Antonio Presti, “il sogno è sognare sempre”.
Per rivedere – nel servizio di Rai3 SIcilia – l’inaugurazione della Porta dei Sogni con i suoi 3000 protagonisti CLICCA QUI