La difficile vita del veterinario nei concorsi internazionali

Dall’esame all’arrivo al controllo della sanità, dalle somministrazioni di routine alle emergenze, ecco le giornate tipo dei PTV in un concorso internazionale.

foto di Francesco Franzesi

Arezzo, 12 marzo 2024 – Insieme a Pierfrancesco Montecchi, Veterinario Service Manager al Toscana Tour di Arezzo 2024, abbiamo fatto il punto sulla figura del veterinario all’interno di un concorso ippico internazionale.

Il VSM ovvero il responsabile del servizio veterinario del concorso internazionale, ha il compito di coordinare tutti gli altri veterinari trattanti, squadra con cui lavora in sinergia. I PTV (Permitted Treating Vet), veterinari trattanti, sono incaricati dal comitato organizzatore ad assistere i cavalli presenti in concorso.

Tra i vari compiti del VSM e la sua squadra figurano: l’arrival examination, ovvero l’esame all’arrivo; il prendersi cura dei cavalli, facendo fronte ad ogni loro esigenza; il controllo della sanità dei cavalli al momento del Vet Check. Il PTV deve inoltre essere presente presso i campi gara e prova, per poter accudire prontamente un eventuale cavallo infortunato.

Al momento degli arrivi il veterinario trattante deve controllare i documenti di movimentazione dei cavalli (TRACES, se proveniente dall’estero, o modello 4); e deve accertarsi che le vaccinazioni siano in regola con il protocollo FEI, questo significa che detti vaccini devono riportare una data antecedente il concorso in essere, non superiore ai sei mesi e non inferiore ad una settimana.

Se, per esempio, il cavallo viene vaccinato 4/5 giorni prima dell’inizio del concorso non può partecipare allo stesso, perché il vaccino ancora non lo protegge dall’influenza.

Inoltre il cavaliere deve presentare il cavallo scortato da una registrazione delle temperature sull’apposita app prevista dalla Federazione Equestre Internazionale (FEI Horse App); temperature che devono essere prese a partire da tre giorni prima dell’arrivo al concorso: questo per far si che tutti gli altri cavalli siano al sicuro dalla febbre.

È possibile inserire la temperatura retroattivamente accumulando un ritardo di massimo due giorni, dal terzo giorno non è più possibile inserirla e scattano una serie di provvedimenti: il primo è un avviso (warning), il secondo è una multa di 100,00 franchi, il terzo una multa maggiorata, e il quarto una multa ancora più alta e uno stop del cavallo.

Oltre alla registrazione delle temperature, che vanno inserite due volte al giorno (mattina e sera) il concorrente dovrà anche compilare nell’App la Self-Certification, dove sarà riportato: il suo numero di telefono, quello del veterinario, i nomi e i numeri identificativi dei cavalli di cui è responsabile; questo per far si che, nell’eventualità di una emergenza, sia possibile contattarlo con celerità, così da poter intervenire con il suo consenso anche in sua assenza.

Ci sono poi altre vaccinazioni tra cui quelle che proteggono dall’Herpes Virus e dalla West Nile, ma, a meno che non ci sia un out break (epidemia), non c’è l’obbligo di vaccinazione.

Ci può essere una richiesta particolare da parte di uno Stato o del Comitato Organizzatore ma in questo caso è sempre specificato nella schedule del concorso stesso.

L’esame all’arrivo prevede anche la misurazione della temperatura da parte del concorrente (o chi per lui) per mezzo del proprio termometro rettale, in presenza del PTV.

Facendo seguito all’autorizzazione della FEI, é possibile controllare il cavallo immediatamente alla discesa dal van, o dentro al box in scuderia. Questa deroga va a tutela del benessere del cavallo, così da non doverlo far attendere nel van se il suo arrivo coincide con quello di numerosi altri.

Se il cavallo appena giunto in venue ha una temperatura superiore ai 38.5 °C, viene messo in isolamento insieme a tutti i suoi compagni di viaggio, ovvero gli altri soggetti presenti sul medesimo mezzo.

Sistemato in questi box, appositamente adibiti ad una distanza non inferiore ai 50 metri dagli altri cavalli, verranno effettuati dei tamponi nasali per accertarsi che il cavallo non sia affetto da Herpes Virus o influenza.

Una volta ricevuto il risultato del tampone PCR (Polymerase Chain Reaction) che solitamente impiega 24/48 ore, il cavallo, se negativo e senza febbre, viene reintrodotto in scuderia.

Se invece il cavallo sviluppa febbre dopo l’ingresso in scuderia (per esempio dopo due o tre giorni), in quel caso è solo quel cavallo che andrà in isolamento e sarà sottoposto ai medesimi controlli già citati.

Fin quando la temperatura non rientra nel range consentito e il PCR risulta negativo, il cavallo rimarrà in isolamento, non potrà competere né andar via.

Un altro motivo di isolamento è la mancanza del corretto documento di movimentazione degli equidi registrati, che prevede, inoltre, una sanzione pecuniaria da parte dell’autorità competente (ASL) ai danni sia della struttura ricettiva che del concorrente. Questa fattispecie non è dunque di competenza della FEI, ma dell’Autorità Veterinaria Competente.

Dopo l’esame all’arrivo se tutto é in regola il cavallo viene scuderizzato e dovrà poi presentarsi al Vet Check, negli orari programmati dalla schedeule.

I veterinari trattanti coadiuvano il veterinario delegato (figura super partes) che supervisiona e decide l’esito delle visite a cui sono sottoposti tutti i cavalli che entrano nella struttura del concorso. L’ispezione veterinaria serve a valutare che non si sia in presenza di zoppie tali da rendere impossibile la partecipazione al concorso del cavallo

Il Vet Check é dunque un controllo veterinario, presieduto dai veterinari delegati, che, osservando il cavallo trottare a mano su una linea dritta (andata e ritorno) determineranno se il cavallo è fit to compete, ovvero idoneo a competere.

Se il cavallo dovesse avere un problema nell’andatura nel primo trot-up, il veterinario delegato si rivolgerà al veterinario trattante il cui compito è quello di accertarsi se ci sia o meno un problema reale del cavallo che possa impedirne la partecipazione al concorso.

Questo riesame viene definito holding box, un’area con un terreno identico a quello della visita vera e propria in cui il PTV fa delle flessioni passive, tocca il cavallo e lo esamina, per capire se ci sono problemi di calori, dolori o ferite che possono inficiare l’andamento del cavallo.

Il veterinario trattante presenterà gli esiti dei suoi esami al veterinario delegato che vedrà nuovamente trottare il cavallo. A questo punto quest’ultimo potrà: o ritenerlo fit to compete, o decidere di rivederlo, re-inspection, di solito il giorno seguente. Anche la re-inspection può prevedere un holding box.

Se il veterinario delegato dovesse osservare un’anormalità evidente nell’andatura può decidere di escludere il cavallo dalla competizione senza dover seguire i vari step prima indicati.

Il veterinario delegato alla Horse Inspection, per il suo ruolo super partes, non può toccare i cavalli ma deve valutare, semplicemente guardandoli trottare, se hanno un’andatura regolare oppure no; mentre il veterinario dell’holding box ha la possibilità di esaminare in maniera più approfondita il soggetto (con flessioni passive, tatto, pinza per i piedi, ecc..)

Il Veterinario Service Manager non è altro che un veterinario che si prende l’incombenza di gestire gli altri veterinari, ovvero di suddividere la squadra tra l’examination arrival, i campi, la clinica ecc.

Ha una responsabilità burocratica, non solo organizzativa ma anche giuridica.

Nella scuderizzazione oltre alle scuderie dei concorrenti devono essere preventivati, i già analizzati box di isolamento, i treating box e i box adibiti al test del doping.

I treating box devono essere utilizzati da tutti i veterinari che vogliono somministrare dei trattamenti; e devono essere un minimo di due (numero che può aumentare a seconda dei cavalli iscritti).

I veterinari esterni alla squadra del VSM devono essere autorizzati, dai veterinari delegati FEI, alla somministrazione. Oltre ai veterinari PTV quindi possono eseguire trattamenti anche altri veterinari debitamente autorizzati e inseriti nel report del concorso; questo per far si che chiunque faccia dei trattamenti all’interno dell’area FEI sia “tracciato”.

Il controllo del doping non riguarda direttamente i veterinari trattanti; non si occupano loro dell’esame doping, ma devono stare attenti che trattamenti che effettuano non penalizzino il concorrente ad un eventuale controllo.

La FEI prevede dei form, A e B, in cui vengono inseriti: l’identità del cavallo, i vari farmaci utilizzati, il trattamento fatto, quando è stato effettuato; in modo che il veterinario delegato abbia tutti gli elementi per autorizzare o meno la partecipazione al concorso del soggetto trattato.

Il form non è comunque da intendersi un lascia passare; se il cavallo fosse trovato positivo anche in presenza di un form, sta al cavaliere spiegare la motivazione del trattamento e da chi è stato autorizzato.

Sono vari i tipi di medicinali e si dividono tra: le banned substance (es. testosterone e alcuni ormoni), che non è possibile utilizzare; le controlled medication (es. antibiotici) che è possibile utilizzare attraverso il form B, e poi ci sono quei medicinali e quelle forme di somministrazione che sono consentiti direttamente in scuderia (come per esempio le vitamine).

Per farmaci di urgenza, come il cortisone o l’antinfiammatorio, è necessario il form A che può essere compilato dal veterinario trattante, ma deve essere autorizzato dal veterinario delegato e dal presidente di giuria.

L’esame doping, che prevede prelievo di urina e/o sangue, ha due principi: uno qualitativo (tipo di farmaco) e uno quantitativo (concentrazione di positività).

Ogni farmaco ha una range di giorni nell’arco dei quali viene smaltito e quindi non compare più ad un eventuale controllo; esistono delle indicazioni che la FEI dà (FEI Detection Time) per i farmaci più comuni che servono come linee guida per il concorrente e per il veterinario, per esempio: il desametasone (cortisonico) ha 48h di Detection Time, che non saranno 48h precise perché ogni cavallo ha il suo metabolismo; ma se il cavallo dovesse essere trovato positivo con una bassa concentrazione di positività, ha il form e le autorizzazioni che lo tutelano.