Nel dicembre del 2019, mentre le colline del New South Wales, in Australia, bruciavano senza tregua, tingendo il cielo di un rosso inquietante, una cavalla baia di nome Phoenix galoppava disperata attraverso un labirinto di fumo e fuoco.
Phoenix viveva in una piccola proprietà rurale nei pressi di Clarence Valley, un luogo che fino al giorno prima profumava di eucalipto e terra calda, e che ora bruciava completamente e, soprattutto, a una velocità tale che Kirra, la sua proprietaria, non riuscì a mettere tutti i cavalli in salvo. Era una corsa contro il fuoco per salvare la propria famiglia e gli animali, in questa folle corsa Phoenix rimase indietro insieme ad altri cavalli. Kirra tornò a cercarli ma non trovò Phoenix. Per due giorni interi Kirra visse un incubo, non sapendo se Phoenix fosse viva o morta. L’unica cosa certa era che l’incendio non era ancora stato domato ma continuava a bruciare tutto.
Quando finalmente riuscì a tornare alla sua proprietà, Kirra fu accolta dal silenzio immobile di un mondo che non esisteva più. Le recinzioni erano crollate, i pascoli erano cenere e l’aria odorava di qualcosa che nessuno avrebbe mai voluto sentire. Poi, in mezzo alla distesa nera e fumante, vide muoversi qualcosa. Una sagoma. Zoppa. Lenta. Ma viva. Era Phoenix!
La cavalla aveva ustioni su gran parte del corpo, soprattutto sul dorso e sulle zampe posteriori. La criniera era bruciata quasi del tutto, gli occhi irritati dal fumo, il respiro affannoso. Eppure, quando vide Kirra, avanzò un passo. Le andò incontro. Si erano ritrovate. Sembrava dirle: sono qui!
Il veterinario arrivò poche ore dopo e fu brutale nella sua onestà: le probabilità che riuscisse a sopravvivere erano basse, molto basse. Le ustioni erano profonde, l’infezione probabile, il dolore enorme. Ma Phoenix, nonostante tutto, mangiava. E cercava sempre di avere un contatto con Kirra.
Phoenix voleva vivere e lo fece capire chiaramente a Kirra che le diede ascoltò. Da quel momento iniziò a dedicarsi completamente alla cavalla: costruì una sorta di area di cura per Phoenix e, quotidianamente, se ne prendeva cura con medicazioni, lavaggi, pomate, garze che facevano male, tanto male, perché la pelle era completamente bruciata e reagiva al minimo tocco. Phoenix tremava, ma mai una sola volta rifiutò le cure o provò a ribellarsi o scappare. Con il passare delle settimane accadde qualcosa che molti avevano giudicato impossibile: la cavalla iniziò a migliorare. Prima piccoli segnali, movimenti meno doloranti, un nitrito, poi, pian piano, arrivarono i cambiamenti evidenti. La pelle guariva, la muscolatura riprendeva lentamente forma e iniziavano movimenti più fluidi. Finalmente, arrivò il coraggio di lasciare l’area di cura. A piccoli passi, Phoenix tornò alla vita, destando la sorpresa di tutti, ma non solo dei veterinari che l’avevano condannata a morte, Phoenix sorprese tutto il mondo, diventando il simbolo della resistenza in un periodo in cui milioni di animali erano stati uccisi dalle fiamme e il Paese intero cercava un segno di speranza.
Kirra raccontò che la cavalla aveva insegnato e dato a lei e alla sua famiglia molto più di quanto loro avessero fatto per lei: la pazienza, la fiducia e la capacità di trovare forza anche quando sembra non essercene più. Oggi la definiremo la famosa resilienza, ma forse c’è qualcosa di più che non è possibile rinchiudere dentro a un termine o una parola precisa. Forse amore? Forse un legame vitale? Impossibile da definire ma alcune volte ci sono delle forze che si instaurano tra uomo e cavallo che vanno oltre ogni definizione.
Oggi Phoenix vive ancora con Kirra, in una proprietà ricostruita quasi da zero. Ha una nuova criniera, più corta, più arruffata che è diventata la sua firma, quasi un ricordo visibile della sua lotta per la vita contro le fiamme. Ogni tanto, quando il vento soffia forte e porta con sé l’odore della vegetazione secca, Phoenix solleva la testa e guarda lontano, come se ricordasse quel giorno in cui tutto sembrava perduto. Poi torna a brucare, tranquilla. Perché la sua battaglia l’ha già vinta. E di quella vittoria porta il nome: Phoenix, la cavalla che è rinata dal fuoco.
























