La Fei ufficializza la categoria professionale dei groom

Si tratta di un atto formale che sancisce ufficialmente una imprescindibile realtà di fatto: e proprio per questo è un momento di enorme significato nel corso della storia del nostro sport

Ingmar De Vos e Lucy Katan durante l'ufficializzazione del MoU tra Fei e Iga a Losanna ieri (ph. FEI)

Losanna, mercoledì 27 aprile 2022 – “Scusate se ci abbiamo messo un secolo!”: una battuta, quella del presidente della Fei Ingmar De Vos (la Fei ha compiuto il centesimo anno di vita), ma una battuta molto seria. Sono infatti le parole che sanciscono il riconoscimento ufficiale da parte della Fei della categoria professionale dei groom in qualità di addetti ai lavori. La Federazione Equestre Internazionale e la International Groom Association hanno infatti firmato ieri a Losanna – in occasione del Forum che si sta tenendo in questi giorni – il Memorandum of Understanding (MoU) che per l’appunto riconosce ufficialmente il ruolo della categoria professionale dei groom all’interno della stessa Fei.

Si tratta di un passo formale di enorme importanza. Bisognerebbe definirlo storico. Da un punto di vista sostanziale niente di nuovo, ovviamente: quella dei groom non solo è nei fatti una categoria riconosciuta e riconoscibile, ma è anche assolutamente fondamentale. Inutile sottolineare in questa sede quale importanza determinante abbia chi in scuderia lavora sia ‘a casa’ sia in trasferta praticamente 24h al giorno a contatto diretto con cavalli che in molti casi valgono cifre astronomiche, al di là degli aspetti sentimentali e sportivi… Ed è ormai da tempo che i cavalieri internazionali di massimo livello coinvolgono pubblicamente i loro groom nei momenti delle vittorie o comunque dei successi più importanti proprio per rendere loro il merito che qualunque addetto ai lavori bene conosce.

I groom ne hanno fatta di strada, insomma, dai tempi lontani in cui venivano considerati poco più che schiavi al servizio di padroni che nemmeno li consideravano, salvo far pagare loro molto caro perfino la benché minima imprecisione… Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale quelli che in Italia venivano chiamati uomini di scuderia erano ex contadini che sapevano maneggiare la forca per aver lavorato con le mucche e nulla più, oppure operai in pensione che arrotondavano il bilancio familiare, oppure ancora persone senza arte né parte che proprio per questo finivano nei maneggi dove si pensava che il lavoro fosse solo quello di spalare letame, usare la canna dell’acqua e la scopa e i brusconi… Oggi i groom sono (anche) ragazze e ragazzi giovani e appassionati, competenti sotto qualunque punto di vista, spesso molto bravi anche in sella… Professionisti di livello, insomma: tecnici specializzati a tutti gli effetti.

“Oggi si compie un grande passo in avanti per i groom, membri della nostra comunità tanto fondamentali quanto raramente riconosciuti”, ha detto il presidente della Fei, Ingmar De Vos. “Il ruolo vitale che i groom rivestono quotidianamente nel mondo del nostro sport a qualunque livello è indiscutibile, ma fino a oggi non hanno mai composto una categoria di addetti ai lavori ufficialmente riconosciuta. E’ vero che abbiamo sempre dimostrato il nostro apprezzamento e il nostro supporto dando vita a diversi progetti loro dedicati e che a loro ci si riferisce in diversi articoli del nostro regolamento, ma tutto ciò non costituisce il riconoscimento di uno status ufficiale”, ha spiegato De Vos.

“A partire da oggi però tutto questo è destinato a cambiare”, ha continuato il presidente della Fei. “Nel 2017 abbiamo avuto il primo incontro ufficiale nel Fei Grooms Working Group tra i rappresentanti della stessa Fei e della categoria dei groom: in quell’occasione abbiamo delineato il quadro generale, stabilendo il modo in cui la Fei avrebbe potuto rappresentare al meglio le esigenze della categoria. Nell’incontro successivo nel 2019 abbiamo concordato un piano d’azione che prevedeva una sessione dedicata ai groom nel Forum del 2020 per introdurre l’idea di un’associazione internazionale dei groom che avrebbe agito come rappresentante della categoria oltre che collegamento tra la categoria stessa e la Fei: ma per le ragioni che conosciamo bene (la pandemia, n.d.r.) tutto ciò è potuto accadere solo nel 2021. Abbiamo discusso dello stato e del futuro dei groom, dei loro bisogni e del loro riconoscimento all’interno della Fei. Lucy Katan, direttrice esecutiva della British Grooms Association, ha avuto un ruolo importantissimo durante tutto questo processo: è stata presente negli incontri del 2019 e del 2021, quando ci ha presentato il progetto di una International Grooms Association, un’associazione non-profit indipendente con la missione di migliorare lo status dei groom in tutto il mondo. E oggi sono felice di avere Lucy Katan nuovamente con noi come direttrice e fondatrice della International Grooms Association, e di procedere alla firma del Memorandum of Understandig tra tale associazione e la Fei”.

“Questo è solo l’inizio, c’è ancora tantissimo da fare”, ha infine commentato Ingmar De Vos. “Ma abbiamo cominciato a far girare la ruota: grazie alla Iga e al Grooms Consultative Group presieduto da Krank Kempermann sono sicuro che la voce dei groom sarà molto ben ascoltata: questa categoria potrà d’ora in poi dire la sua parola nella crescita di lungo periodo del nostro sport”.

“Oggi è un momento storico per i groom impegnati nel mondo delle competizioni internazionali”, ha detto Lucy Katan. “Solo dodici mesi fa ho presentato al Forum il progetto di una organizzazione indipendente che potesse fornire supporto e voce ai groom che lavorano ai massimi livelli del nostro sport. Grazie al sostegno della Fei e al coinvolgimento nella visione del progetto da parte di Ingmar De Vos oggi l’International Grooms Association è esistente e attiva”.

“La Iga accoglie qualunque groom di qualunque nazione che stia lavorando per un cavaliere o per un guidatore (cioè i driver degli attacchi, n.d.r.) che gareggi a livello di competizioni Fei. La quota di associazione è di 15 euro all’anno, in modo da essere accessibile e sostenibile da parte di chiunque. Il MoU è firmato e i groom a partire da adesso possono far sentire la loro voce anche in senso formale. Adesso dobbiamo fare in modo che questa voce sia utilizzata progressivamente in modo costruttivo e collaborativo”.

“Groom di tutto il mondo”, ha infine esortato Lucy Katan, “per anni voi e io ci siamo trovati mettendoci a sedere nelle sellerie in concorso, nei corridoi delle scuderie, a discutere di tutto e a sollevare le nostre proteste. Nessuno ci ascoltava. Adesso è il momento di cambiare e io vi invito a raggiungerci nella International Grooms Association per discutere all’interno dell’organismo che d’ora in poi vi rappresenterà formalmente”.

IL CONTATTO CON L’INTERNATIONAL GROOMS ASSOCIATION
https://internationalgrooms.org/