Venticinque anni sono tanti o sono pochi? Dipende: nella vita è tutto relativo… Nel mondo dello sport però possiamo dire che sono un numero senz’altro sufficiente per caratterizzare un evento in modo forte, peculiare, esclusivo.
È per l’appunto questo il caso del rapporto tra Verona e la Coppa del Mondo di salto ostacoli: la prima volta del circuito mondiale in Fieracavalli è stata nel 2001, quindi in questo 2025 – si inizia tra due giorni – si celebrano le nozze d’argento… che in qualunque matrimonio rappresentano di certo un bel traguardo! Anche se nel dettaglio della contabilità dell’evento in effetti non si dovrebbe calcolare l’edizione del 2020 annullata a causa del Covid, ma comunque prevista e organizzata a tutti gli effetti, seppure infine non disputata.
Tuttavia la storia della tappa di Coppa del Mondo in Italia risale a ben prima del 2001 (da tener presente che in assoluto la prima stagione del circuito mondiale è stata quella 1978/1979).
La prima si disputa nel 1984, presso il Palazzo dello Sport di Milano, grazie all’intraprendenza di un comitato organizzatore guidato dall’industriale Enrico Bedini. L’anno successivo la manifestazione si sarebbe dovuta ripetere, ma una tremenda nevicata porta al crollo del soffitto del Palazzo dello Sport poche settimane prima dell’appuntamento; tuttavia, piuttosto di cancellare il concorso internazionale, l’impianto organizzativo viene trasferito a Birago, presso il Centro Ippico Brianteo, sodalizio del quale è presidente e proprietario lo stesso Enrico Bedini. L’evento viene portato a termine nel miglior modo reso possibile da una struttura che non è certo concepita per ospitare manifestazioni di tale portata: è una soluzione di emergenza.
Il crollo del Palasport di San Siro segna la fine di questa breve prima parte della storia della Coppa del Mondo in Italia: per i successivi dieci anni il circuito mondiale non farà più tappa nel nostro Paese nonostante diversi tentativi più o meno convinti e convincenti da parte di vari comitati organizzatori.
Finalmente all’inizio degli anni ’90 qualcosa si muove in maniera più concreta. A Bologna (per la precisione a Casalecchio di Reno) nasce un nuovo e avveniristico Palazzo dello Sport multifunzionale, progettato dallo studio di architettura e ingegneria di Mauro Checcoli, l’olimpionico di completo di Tokyo 1964 (oro individuale e a squadre) e in quel momento presidente della Fise, quindi perfettamente consapevole delle esigenze che lo sport presenta a livello organizzativo.
A Bologna si trova anche la base del gruppo editoriale guidato da Andrea Riffeser Monti, appassionato cavaliere e organizzatore di numerose manifestazioni agonistiche (i concorsi internazionali di Bagnaia, poi nel 1998 addirittura i World Equestrian Games di Roma insieme alla Fise), il quale comincia a muoversi per realizzare quella che fino a quel momento era apparsa una vera e propria chimera; dopo un concorso internazionale di ‘rodaggio’ nel 1994, ecco finalmente la tanto sospirata conferma: la Coppa del Mondo torna in Italia nel febbraio del 1995.
Bologna sarà sede della tappa italiana della World Cup per sei anni, l’ultima edizione è del febbraio del 2000. Poi il ciclo bolognese si interrompe ma nel novembre del 2001 ecco Verona: la Fieracavalli raccoglie il testimone e mantiene la Coppa del Mondo in Italia, dando così vita a quel ciclo che arriva oggi a compiere venticinque anni di vita. Un anniversario da festeggiare!




			
                
                



















