Sequestro d Etroubles: il Tribunale di Aosta ordina di restituire asini e pony maltrattati

Dopo la decisione del Tribunale di Aosta chi avrà più il coraggio di affrontare da volontario affidatario il salvataggio degli equini maltrattati?

Il Tribunale di Aosta ha deciso: gli equini curati dagli affidatari devono essere restituiti al proprietario
Aosta, 20 dicembre 2020 – Una notizia che lascia senza parole.

E’ quella appena diffusa da Horse Angels che riguarda il sequestro di Etroubles: il Tribunale di Aosta ne ha deciso la messa in mora.

E ingiunto a Horse Angels, chiamata in causa nel momento dell’emergenza, di consegnare la lista degli affidatari affinché i proprietari degli animali possano andare a rirenderseli.

Una decisione che di fatto non riconosce il maltrattamento degli stessi animali.

Per altro abbondantemente testimoniato non solo dalla chiamata di aiuto del sindaco di Etrouble ma anche dalla testimonianza dei medici veterinari che li hanno visitati e curati.

E dei Carabinieri Forestali che avevano seguito l’operazione.

E addirittura prevede il prelievo coatto con tanto di richiesta di intervento dei Carabinieri per far restituire gli animali a chi ne ha il possesso legale.

Nessuna considerazione in questa decisione per lo stato penoso in cui erano tenuti gli animali dalla loro proprietà, nessuna considerazione per chi li ha salvati, accolti, curati.

Ma quel che forse è peggio di tutto nessuna considerazione anche per le conseguenze di questa inspiegabile mossa.

Perché adesso chi penserà più di sobbarcarsi l’impegno emotivo, economico e sentimentale di salvare un animale maltrattato se poi c’è il rischio che te lo facciano restituire di forza a chi l’ha maltrattato?

Si disintegra dalle fondamenta la buona volontà di chi è disposto ad aiutare nel momento del bisogno, e a costo zero per lo stato e la comunità.

Riportiamo il comunicato di Horse Angels:

“Per via della messa in mora, decisa dal Tribunale di Aosta, Horse Angels è stata costretta a consegnare la lista affidatari degli equini Etroubles e loro indirizzi all’avvocato difensore perché la invii a chi di dovere.

Questo significa che in via di principio da domani mattina la persona che era indagata per il maltrattamento potrà far partire i camion per il prelievo coatto.

Maltrattamento che il tribunale di Aosta non ha riconosciuto, ordinando la restituzione.

Che se l’equino non è consegnato potrà chiamare i carabinieri per forzare la restituzione.

Cosa faranno i Carabinieri italiani?

Accompagnamento coatto di bambini, massaie e nonne piangenti in caserma per resistenza a ordine di tribunale?

Chi lo spiega agli affidatari che prima il maltrattamento c’era, e servivano famiglie italiane per salvare gli animali a costo zero per l’erario ma ora le famiglie non servono più.

Quelle famiglie che hanno speso decine di migliaia di euro  per  salvare e curare gli animali.

Ma non hanno diritto a rimborso, e neppure a tenersi l’amato equino a saldo spese di cura e mantenimento, perché facevano volontariato per lo Stato italiano?

Quello che sta succedendo è moralmente ingiusto e abbiamo diritto a lamentarci perché gli affidatari sono parte lesa in questo momento.

E non è possibile che non abbiamo diritto di protestare per la scarsa considerazione e riconoscenza per il loro servizio di volontariato per lo Stato italiano a costo zero per l’erario.

Come ha ribadito il Tribunale di Aosta e come era stabilito nel proforma autorizzato dei sub affidi.

I sub affidi sono stati autorizzati dal Tribunale, accendendo un credito morale, se non economico, che non può essere stralciato così, senza considerazione del sentimento.

Abbiamo sperato e pregato fino all’ultimo che la parola Amore contasse qualcosa x il tribunale di Aosta.

La risposta è stata la messa in mora con ordine di consegna immediata della lista affidatari e loro indirizzi per l’operazione di restituzione senza oneri x l’erario.

Riproveremo comunque a chiedere di riconsiderare il fascicolo, allegando le note spese famiglia x famiglia, visto che l’amore non conta e gli animali non hanno diritti.

Speriamo prima o poi che gli interessi lesi degli affidatari siano presi in considerazione.

E che l’opinione della Asl veterinaria e della Forestale siano prese in considerazione, che l’opinione dei veterinari liberi professionisti valga qualcosa, visto che tutti questi sostenevano che l’ipotesi di maltrattamento fosse fondata”.

Qui, qui e qui l’evoluzione del sequestro di Etroubles.

Per approfondire l’argomento: qui l’ottimo articolo di Christian Diémoz, da Aosta Sera

Aggiornamento al 21 dicembre 2020: abbiamo provato a raggiungere telefonicamente la persona che risulta proprietaria degli animali, ha risposto una voce femminile che ci ha impedito di spiegar la ragione della nostra chiamata e ha detto che non le interessava assolutamente sapere nulla di qualsivoglia motivazione. Ovviamente rimaniamo a disposizione della parte interessata per dare il giusto e adeguato spazio ad un suo commento, contributo o spiegazione del caso.