L’attenzione e la cura diretta del proprietario sono da sempre ritenute fondamentali per il benessere dei cavalli, come ricorda il ben noto proverbio: anche senza nominare il Body Score.
Ma come fare a valutare in modo oggettivo lo stato di forma di un soggetto? La domanda è meno peregrina di quanto non possa sembrare, perché è facile farsi sviare da interpretazioni personali.
A rimediare ci ha pensato Don Henneke, professore della Texas A&M University che nel 1983 ha pubblicato un metodo per la valutazione del peso corporeo dei cavalli.
Henneke ha creato un sistema che si basa sulla valutazione visiva e la palpazione del soggetto, quindi senza necessità di strumenti o attrezzature particolari.
Questo lo rende di facilissima gestione con cavalli di qualsiasi genere e ovunque si trovino ed è particolarmente utile nell’analisi dei casi di maltrattamento, fornendo uno standard di riferimenti ben preciso.
Ma come funziona?
Vengono osservati sei punti anatomici ben precisi di riferimento: collo, spalle, garrese, costato, dorso e zona iliaca, base della coda.
Che vengono valutate con un punteggio da 1 a 9, come segue:
- Povero: estremamente emaciato; nessun tessuto adiposo; vertebre, costole, testa della coda e ossa del garrese, spalle e collo sono visibili
- Molto sottile: emaciato; leggera copertura di tessuto sulle ossa; sono visibili vertebre, costole, testa della coda e ossa del garrese, spalle e collo
- Magro: leggero strato di grasso sul corpo; le singole vertebre e le costole non sono più visibilmente distinguibili; garrese, spalle e collo non appaiono eccessivamente sottili
- Moderatamente sottile: la cresta della colonna vertebrale e il contorno delle costole sono visibili; la punta della coda può essere visibile o meno a seconda della razza; garrese, spalle e collo non appaiono eccessivamente sottili
- Normale: la spina dorsale e le costole non sono visibili, ma le costole possono essere palpate; la punta della coda è spugnosa; il garrese, le spalle e il collo sono arrotondati e lisci
- Moderatamente carnoso: leggera piega lungo la colonna vertebrale; costole e testa della coda sono spugnose; depositi di grasso lungo il garrese, il collo e dietro le spalle
- Carnoso: pliche lungo la colonna vertebrale; costole con grasso tra di esse; testa della coda spugnosa; depositi di grasso lungo il garrese, il collo e dietro le spalle
- Grasso: pliche evidenti lungo la colonna vertebrale; costole difficili da sentire; grasso morbido che circonda la testa della coda; depositi di grasso lungo il garrese, dietro le spalle e sulla parte interna delle cosce; collo grande
- Estremamente grasso: pliche evidenti lungo la colonna vertebrale; grasso a chiazze sulle costole; grasso sporgente sulla testa della coda, sul garrese, dietro le spalle e sul collo; grasso che riempie i fianchi e la parte interna delle cosce
Con una certa variabilità a seconda della razza, il punteggio di condizione corporea che indica il cavallo più sano è quello che va da 4 a 6: in definitiva quello che ha il migliore equilibrio tra alimentazione ed attività fisica.
Il Body Condition Score è utile anche per gli allevatori.
E’ noto infatti che le fattrici con punteggio inferiore a 5 sono collegate a problemi di riproduzione, vista la quantità di energia richiesta per la gestazione del puledro e il suo allattamento, ed è anche meno facile riescano a concepire.
Per loro è ritenuto ideale un BCS da 6 a 7: uno maggiore non influisce sulla riproduzione, ma può essere pericoloso per la loro salute.
Anche per gli stalloni c’è il ‘voto magico’, quello che predispone al miglior successo come padri.
Ed è quello che va da 5 a 6. Viste le fatiche della stagione riproduttiva, generalmente si pensa sia meglio partire con il cavallo con un BCS da 6 a 7, in modo che a fine stagione non si ritrovi comunque in difficoltà per mancanza di forma.
La stessa strategia è utilizzata, ad esempio, per i cavalli che devono rimanere al pascolo invernale. Partendo da un BCS di 6 o 7 saranno più protetti dal freddo e in grado di ammortizzare una eventuale scarsità di foraggio.
A determinare la condizione del cavallo ovviamente concorrono molti elementi: dalla disponibilità di cibo alla eventuale attività riproduttiva, dalle condizioni climatiche all’attività fisica, dalla presenza di parassiti alla condizione dei denti passando per eventuali stati patologici e varie modalità di gestione del cavallo.
C’è poi da considerare il tipo equino valutato: un Akhal-Tekè in perfetta forma potrà sembrare un povero affamato ad un allevatore di Bardigiani, e palpare le costole a un Cavallo Agricolo Italiano da tiro pesante rapido non sarà forse un caso così frequente in termini statistici.
Esiste anche un metodo per valutare il BCS a 6 punti, che divide il cavallo in 3 sezioni – collo/spalle, schiena/costole e glutei – e assegna a ciascuna un punteggio compreso tra 0 e 5, dove 0 sta per emaciato, 1 scarso, 2 moderato, 3 buono, 4 grasso e 5 obeso.
Ancora più essenziale un metro di valutazione che ci è stato riassunto come segue: “Se riesci a sentire e vedere le ossa, il cavallo è troppo magro. Se non riesci né a sentire né a vedere le ossa, il cavallo è troppo grasso. Se riesci a sentire ma non a vedere le ossa, il cavallo è perfetto”.
Il vostro com’è?
Correte a valutare!
























