Lookamazing: parla il veterinario che l’ha soccorsa, Matteo Galliani

Lookamazing non tornerà più: ma abbiamo voluto ascoltare il racconto delle sue ultime ore da Matteo Galliani, il medico veterinario che con la sua equipe l’ha soccorsa

I soccorsi a Lookamazing - Foto Ansa
Ascoli Piceno, 9 agosto 2023 – La cavalla è stata soppressa ieri per non farla più soffrire dopo la bruttissima caduta alla Quintana di Ascoli Piceno.

Lookamazing (questo il suo nome corretto) non tornerà più: ma abbiamo voluto ascoltare il racconto delle sue ultime ore da Matteo Galliani, il medico veterinario che con la sua equipe ha soccorso la Purosangue Inglese.

“Dal punto di vista veterinario” ha detto Galliani, “che posso dire che tutte le operazioni di soccorso sono state condotte a regola d’arte. Secondo un protocollo prestabilito, seguendo  le linee guide condivise di  una preparazione e coordinata prima, durante e anche durante le pause delle corse dei cavalli. E voglio riconoscere grande merito all’equipe dell‘Università di Teramo, alla Commissione veterinaria, ai colleghi soccorritori dell’Animal Rescue Team e della clinica veterinaria che ha accolto Look Amazing dopo la sua caduta”.

Una faccenda complessa, quelle del soccorso ai cavalli vittime di incidenti.

“Per questo voglio dare il mio plauso a un’operazione comunque difficile nei tempi e nei modi, che è stata condotta secondo le migliori possibilità”.

Anche la situazione e l’ambiente non sono facili: nel pieno di una manifestazione popolare e molto sentita anche dal punto di vista competitivo.

“Dal nostro punto di vista abbiamo trovato nelle persone di tutto il popolo ascolano, una grande solidarietà. E lo sottolineo, anche una grande attenzione nel momento in cui c’era bisogno di mantenere un atteggiamento comunque di rispetto verso le operazioni di soccorso. Secondo protocollo, poi, il cavallo è stato trasportato in maniera assistita presso l’Università di Teramo e affidato alle competenze del professor Lucio Petrizzi e di tutto lo staff della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Teramo”.

Dopo fatti del genere ci si interroga sulla pericolosità di queste manifestazioni.

“Noi crediamo che il principio di offrire un servizio di assistenza veterinaria e di ambulanza per i cavalli  faccia parte di una cultura di rispetto del cavallo, del rispetto delle persone che amano i cavalli. Facendo ovviamente il possibile affinché gli incidenti non succedano. Ma in modo da essere pronti a offrire il meglio di ogni chance curativa nel momento in cui, statisticamente in maniera irrilevante, purtroppo avvengono. Gli eventi fatali sono cose che nessuno vorrebbe vedere accadere mai, ma questo fa parte di un concetto più generale che al momento non è di nostra competenza”.

Di fatto, le competenze di Galliani e dell’Animal Rescue Team Italia ODV  sono l’impegno primario in manifestazioni sportive tutto tondo, su tutto il territorio italiano, con i propri servizi e l’ambulanza veterinaria.

Oltre a questo tramite il progetto Uni-Arti lavorano nella direzione di sensibilizzare i giovani veterinari riguardo l’importanza del settore sportivo e degli appassionati dei cavalli.

“E’ purtroppo in questi momenti difficili che è particolarmente importante essere veterinario” continua Galliani, “un buon veterinario. Il benessere del cavallo e  l’etica dell’impegno che c’è in queste manifestazioni a tutto tondo ci riportano verso la cultura del cavallo, non può essere questo incidente il motivo per creare facili giudizi”.

Sin qui per quanto riguarda l’aspetto clinico dell’incidente occorso a Lookamazing, una Purosangue Inglese baia di 8 anni che aveva corso in pista  a San Rossore, all’ippodromo del Visarno, alle Bettole di Varese e poi a San Siro.

Lookamazing era nata in Irlanda, nell’allevamento di J.S. Bolger dallo stallone americano Intense Focus.

14 corse, una volta a Pisa era arrivata prima. Dopo le ultime due a San Siro senza gloria era stata dirottata sul circuito delle giostre, l’anno scorso aveva partecipato anche alla giostra di Foligno.

Giostre e quintane, per quanto si richiamino a tradizioni più o meno rinascimentali, sono oggi corse all’insegna del tempo, il cronometro è quasi sempre il giudice ultimo.

Per questo a correrle sono tante volte Purosangue Inglesi: non solo coraggiosi, non solo intelligenti ma anche veloci, i più veloci di tutti.

I più veloci di tutti su piste preparate spesso per un evento e poi smantellate, i più veloci su qualunque traiettoria ti li metta a galoppare.

Ma le piste sono sempre al meglio?

Le traiettorie sono sempre intelligenti?

Perché il cronometro con tanto di fotocellula è diventato il padrone di manifestazioni che si richiamano a secoli addietro?

Quando contava soltanto chi arrivava primo o era più abile, e non il tempo che aveva fatto.

Perché non eliminare il maledetto cronometro, e perché non usare cavalli che somiglino a quelli che usavano davvero ai tempi che si vogliono rievocare?

Dire ‘ma così si usano i PSI scartati dalle piste’ è una foglia di fico che va di traverso a tutti. Perché i PSI sono fatti per correre sulla pista di un ippodromo – che già lì ci sono problemi, per quanto riguarda i fondi.

Far correre i PSI dove non ci sono le condizioni necessarie significa mandarli al macello, farne soffrire diversi, metterli nelle condizioni di patire un incidente.

Come Lookamazing, troppo generosa per quell’ultimo pezzo di terra su cui ha galoppato nella sua vita.

I Purosangue Inglesi scartati dalle piste sono meravigliosi per qualsiasi disciplina o passatempo equestre. Fategli fare altro quando non corrono più in ippodromo, ma non palii, paliotti e giostre dove il cronometro decide.

Perché loro, come Lookamazing, sono troppo meravigliosi per tirarsi indietro se qualcuno chiede loro di andare.

Nonostante tutto.