Lee Pearson abbatte un altro record

Il paradressagista britannico Lee Pearson, il più medagliato del mondo, taglia un altro traguardo targato British Dressage

Lee Pearson ©FEI/Liz Gregg

Bologna 10 novembre 2021 – Sir Lee Pearson, l’esponente del paradressage britannico più conosciuto e stimato al mondo, ha ricevuto il Patronato Onorario dalla British Dressage. Giusto per avere l’idea dell’importanza del premio, basti sapere che il prestigioso riconoscimento è stato assegnato solo due volte.

Pearson ha ricevuto il premio in occasione della convention nazionale annuale della British Dressage, direttamente dall’amministratore delegato Jason Brautigam. Prima di Pearson, analogo onore è stato riconosciuto a Carl Hester, nel 2016.

Secondo la British Dressage, quello di Pearson è stato “un titolo appropriato per lo straordinario contributo dato al nostro sport”.

«Lee è un pioniere. Un vero e proprio abbattitore di barriere. Uno uomo che ha scelto di non piegarsi agli stereotipi. Un modello di personalità. Il suo talento di cavaliere non conosce limiti ed è un’ispirazione per molti. Più di 40 medaglie in campionati di ogni tipo. Oro a squadre a sei Paralimpiadi consecutive, il titolo di Sir per i servizi allo sport… Non c’è da meravigliarsi che Pearson sia affettuosamente chiamato il ‘Padrino del paradressage’».

A condividere l’emozione di ricevere il riconoscimento della British Dressage, accanto a Pearson c’erano i genitori David e Linda Pearson, il figlio adottivo adolescente e alcuni rappresentanti del suo team di supporto, che sono stati il ‘dietro le quinte’ della sua maiuscola carriera.

«È un onore ricevere un titolo così importante ed esclusivo. Ed è straordinario che venga assegnato a un paradressagista» ha commentato Pearson.

«Ricevere un riconoscimento dal proprio sport è bello. A volte si ha l’impressione di ottenere più riconoscimenti fuori dal nostro mondo. In particolare come un paralimpico. Ma quando ti ricordano quanto sei apprezzato nel tuo sport la sensazione è davvero bella. E questo non solo per me… Ma per l’intero movimento del paradressage. Per coloro che mi hanno sostenuto lungo la strada».