Il nostro viaggio nel mondo artistico è ancora una volta guidato dalla figura del cavallo come soggetto prediletto tra i pittori. Uno dei più grandi amanti della pittura equestre è sicuramente Théodore Géricault. Il pittore romantico li dipinse in ogni modo: fermi, in movimento, in battaglia, in corsa, al passo o in fila. Uno dei quadri più rappresentativi della sua pittura equestre è sicuramente “Studio di un cavallo grigio”.
Il pittore
Théodore Géricault fu un pittore francese del primo ‘800 ed è considerato uno dei principali esponenti dell’arte romantica. Si formò nell’ambiente neoclassico francese, influenzato da Jacques-Louis David, autore del famoso “Bonaparte valica il Gran San Bernardo”. A Roma studiò le opere di Michelangelo e Raffaello. Tornato a Parigi poi, conobbe Eugène Delacroix. Géricault e Delacroix instaurarono in quel momento un legame di profonda amicizia destinato a perdurare nel tempo, tanto che Delacroix posò per “La zattera della Medusa”, il più famoso quadro di Géricault.
Il contesto
In quel periodo storico il cavallo iniziava infatti a essere visto non più solo come mezzo di trasporto o arma letale in battaglia, o come semplice piedistallo per ritrarre nobili e re. I pittori cominciavano infatti a cogliere la sua fierezza e purezza d’animo, elementi sufficienti perché il cavallo diventasse soggetto delle opere d’arte. Così i romantici lo resero protagonista dei loro dipinti, anche se in maniera diversa. Per esempio, se Delacroix esaltava il movimento del cavallo a suon di pennellate spontanee, Géricault ne dava una visione più statica, stilisticamente più pulita ed elegante, scendendo nella perfezione del dettaglio.
Il dipinto
In “Studio di un cavallo grigio” Géricault raffigura un cavallo grigio ritratto da dietro, su una superfice livemente in salita. L’animale è ripreso nel momento in cui gira la testa verso lo spettatore, con l’anteriore destro e il posteriore sinistro sollevati. Sembra quasi che il cavallo sia attratto o meglio, spaventato proprio da qualcosa che si trova in direzione dell’osservatore. La criniera è più scura del mantello e ricade folta sul collo muscoloso. Lo sfondo è vuoto e scuro, e quindi privo di dettagli ambientali.